GUCCI

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La qualità resterà per molto tempo dopo che ci si sarà scordati del prezzo “ 

Gucci advertising, Sassaiola Fiorentina, April 8th 1922Gli anni ’20

Nel 1921, Guccio Gucci fonda un’azienda specializzata in prodotti in pelle e un piccolo negozio di valigeria nella nativa Firenze. Anche se la sua visione del marchio trae ispirazione da Londra e dal gusto raffinato della nobiltà inglese che aveva potuto conoscere quando lavorava all’Hotel Savoy, il suo obiettivo al ritorno in patria è unire questa elegante sensibilità alla maestria unica della natia Italia. In particolare, alla maestria degli artigiani toscani

 

wg_history_1930_web_2columnGli anni ’30

In pochi anni, il marchio ottiene un tale successo che i sofisticati clienti di livello internazionale in vacanza a Firenze affollano la bottega Gucci in cerca delle collezioni di borse, bauli, guanti, scarpe e cinture ispirate al mondo equestre. Molti dei clienti italiani di Guccio sono aristocratici del luogo con l’hobby dell’ippica e le loro richieste di abbigliamento da equitazione spingono Gucci a sviluppare la sua esclusiva icona del morsetto: un simbolo intramontabile della casa di moda e della sua estetica sempre più innovativa.

 

Gucci workshop, Florence, 1940sGli anni ’40

Trovatosi ad affrontare la carenza di materiali provenienti dall’estero durante i difficili anni della dittatura fascista in Italia, Gucci comincia a sperimentare materiali atipici per il lusso, come canapa, lino e iuta. Una delle più geniali innovazioni dei suoi artigiani è brunire delle canne per creare il manico della nuova Borsa Bamboo, la cui curvatura laterale è ispirata alla forma della sella. Ingegnoso esempio del motto “la necessità è la madre delle invenzioni”, la Borsa Bamboo diviene la prima di molti prodotti simbolo di Gucci. Amatissima da nobili e celebrità, la borsa con il manico brunito è un prodotto molto ricercato ancora oggi.

004Gli anni ’50

Negli anni ’50, Gucci trova ancora ispirazione nel mondo equestre con il suo inconfondibile nastro a trama verde-rosso-verde, che riprende il tradizionale sottopancia della sella. Il nastro ottiene un successo immediato e diventa un marchio di fabbrica immediatamente riconoscibile. Con l’apertura di negozi a Milano e New York, Gucci comincia a costruire la sua presenza globale come simbolo del lusso moderno.
Alla scomparsa di Guccio Gucci nel 1953, i suoi figli Aldo, Vasco, Ugo e Rodolfo ereditano l’attività.

Gucci advertising, 1960sGli anni ’60

I prodotti Gucci si affermano rapidamente per il design senza tempo e sono amati da star del cinema e personalità note per la loro eleganza nel mondo del jet set. Jackie Kennedy indossa la borsa a tracolla Gucci, oggi conosciuta come Jackie O. Liz Taylor, Peter Sellers e Samuel Beckett sfoggiano la borsa Hobo, non strutturata e unisex. Il classico mocassino Gucci con il dettaglio del morsetto entra a far parte della collezione permanente dell’Istituto del Costume del Metropolitan Museum of Art di New York. Gucci risponde ad una richiesta personale di Grace Kelly con la creazione dell’ora famosa sciarpa in seta a motivi Flora per la principessa di Monaco.

A metà degli anni ’60, Gucci adotta il leggendario logo con le due G incrociate, creando un altro simbolo del fascino Gucci.

Gucci continua ad espandersi all’estero aprendo negozi a Londra, Palm Beach, Parigi e Beverly Hills.

Harper's Bazaar, December 1970sGli anni ’70

Gucci prosegue la sua espansione globale e realizza le originali aspirazioni di Aldo, puntando all’Estremo Oriente. Vengono aperti punti vendita a Tokyo e Hong Kong. La società sviluppa le sue prime collezioni prêt-à-porter, che comprendono le camicie stampate con il motivo GG o le giacche con il medesimo logo sui bottoni e con guarnizioni di pelliccia.

Il marchio diventa famoso per la sua combinazione unica di audacia innovativa e leggendaria qualità e artigianalità italiana. Le icone Gucci vengono reinventate in nuove forme e colori – marchiando la pelle con il logo GG – usando materiali sempre più di lusso, per esempio nei giacconi di coccodrillo per bambini con fermagli in argento a forma di testa di serpente.

Nel 1977, la sua notorietà a Beverly Hills viene rinnovata grazie ad una Gucci Gallery privata, dove alcuni VIP privilegiati come Rita Hayworth e Michael Caine possono dare un’occhiata a borse da 10.000 dollari con catenella rimovibile in oro e diamanti o a copriletti in volpe platinata.

Gucci Rome store, 1980sGli anni ’80

Nel 1981, Gucci organizza la sua prima sfilata di moda a Firenze.

Nel 1982, Gucci diventa una società per azioni, la cui guida passa al figlio di Rodolfo, Maurizio Gucci, che detiene il 50% delle azioni. Nel 1987, Investcorp, una società d’investimento con sede nel Bahrein, comincia ad acquisire Gucci, completando l’acquisto di tutte le azioni societarie all’inizio degli anni ’90.

Advertising, 1990Gli anni ’90

Gucci ritrova la sua notorietà mondiale grazie alla straordinaria unione di tradizione e innovazione. Nel 1994, Tom Ford diventa direttore creativo di Gucci ed infonde nel marchio di lusso uno spirito audace e provocatorio che viene apprezzato dalle celebrità e dal mondo della moda. I tacchi a spillo e gli abiti in jersey di seta con inserti a vista e dettagli in metallo diventano immediatamente icone dell’inconfondibile stile glamour di Ford.

Nel 1995, Domenico De Sole viene nominato Amministratore Delegato e Gucci compie la grande trasformazione, diventando definitivamente una società quotata in borsa. Gucci viene nominata “Società europea del 1998” dalla Federazione della Stampa Economica Europea per le sue performance economiche e finanziarie, per la sua visione strategica e per la qualità

Frida portrait_courtesy of Mert Alas & Marcus PiggottGli anni 2000

Gucci ha raggiunto uno straordinario successo mondiale ed è considerato uno dei marchi di lusso più desiderati al mondo (Nielsen company, 2007). Frida Giannini, già Direttore Creativo degli accessori, nel 2006 viene nominata unico Direttore Creativo. Studiando la ricca tradizione di Gucci e la sua incomparabile capacità artigianale, Frida ha dato vita ad una visione unica per Gucci, che coniuga passato e presente, storia e modernità. Le icone più note delle casa vengono reinventate in un nuovo stile: tra di esse Flora, La Pelle Guccissima, la New Jackie e la Nuova Bamboo, e la vocazione per l’innovazione della casa accelera sotto la guida di Frida Giannini.

della sua gestione. Nel 1999, Gucci stringe un’alleanza strategica con Pinault-Printemps-Redoute, passando da società ad unico marchio a gruppo di prodotti di lusso multibrand.

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Gucci continua nel rafforzamento dei valori sui quali ha costruito la propria reputazione in quasi 90 anni di storia: esclusività, qualità, made in Italy, artigianalità italiana e autorità nel campo della moda.
Unica nel suo settore di riferimento, Gucci è in grado di rivendicare un posizionamento che bilancia perfettamente modernità e tradizione, innovazione e artigianalità, trendsetting e sofisticazione.

All’inizio del nuovo decennio, il marchio fiorentino ha presentato due importanti progetti, uniti dalla comune filosofia di rispetto e attenzione verso il prossimo, valori – questi – che da sempre fanno parte del DNA di Gucci e dei suoi dipendenti. Tali progetti sono un programma di iniziative eco-friendly per la progressiva riduzione dell’impatto delle attività dell’azienda sull’ambiente, e il lancio della prima collezione Gucci per bambini, che rafforza ulteriormente l’impegno del marchio per la qualità assoluta e il rigoroso made in Italy.

(letto su LA STORIA DI GUCCI -MUSEO GUCCI)

 

LA MAISON GUCCI

 Articolo di Alessandro Sicuro

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Il brand è cultura dell’eccellenza,  il codice identificativo di un prodotto e di una azienda. Il prodotto parla attraverso la tipologia dei materiali con cui è realizzato e il brand ne comunica il sottile messaggio subliminale. Il brand-reputation oggi è uno dei principali catalizzatori di talento. Eppure per molte aziende italiane, a differenza di quelle a matrice anglosassone, la percezione del suo valore e delle sue peculiarità per mantenerlo e accrescerlo sono difficili da comprendere.Chi ha compreso l’importanza di divulgare e amplificare la  visibilità  di un buon brand ha capito il segreto del business moderno.Una delle storie che voglio raccontare è quella della famosa maison fiorentina Gucci, che parla di eccellenza italiana, di stile e gusto tipico del nostro paese.

Gucci

Da Guccio Gucci a Frida Giannini, la storia di un successo

Gucci

 gucci4L’albero genealogico della famiglia Gucci, a partire da quel Guccio Gucci che nel 1921 fondò una piccola azienda di pelletteria artigianale a Firenze, si sviluppa intricato e mastodontico come una vera e propria Dynasty all’italiana. La saga famigliare dei Gucci è strettamente correlata con le vicissitudini finanziarie che hanno segnato l’avanzata dell’azienda dalla metà del Novecento, la crisi sopraggiunta alla fine degli anni ’80 e la conseguente cessione a una cordata di azionisti che ne hanno acquisito le quote. Tuttavia l’eccellenza del marchio, riconosciuta in ogni angolo del globo, si deve all’intuizione e all’assiduo lavoro dei singoli membri di questa leggendaria famiglia, che hanno influenzato il percorso di quasi un secolo di moda italiana.

gucci_laboratorio_firenze Come da copione di tutte le più affascinanti storie dell’imprenditoria Made in Italy, il film non autorizzato sulla famiglia Gucci che Ridley Scott realizza per la Paramount Picture, comincerà probabilmente tratteggiando la tipica figura del self-made man: il giovane Guccio è a Londra a tentare la fortuna. Per sbarcare il lunario lavora come ascensorista nel prestigioso Savoy Hotel, frequentato da elegantissimi gentlemen che indossano guanti, bombetta e coltivano l’hobby della caccia alla volpe. Tra una salita ai piani alti e una discesa, Guccio prende appunti su quei dettagli che incorniciano l’eleganza britannica, ancora sconosciuta dalle nostre parti. Tornato in Italia si mette in affari inventandosi una linea di accessori in pelle ispirati al mondo equestre. Alla pregiata fattura dell’artigianato fiorentino si aggiunge quel tocco di genio che trasforma l’accessorio in totem richiestissimo e che è ancora oggi riconoscibile in ciascuna delle borse, cinture, valigie esposte in teche di cristallo nelle vetrine di via Condotti, come nel centro di Tokyo. Il morsetto, la staffa, il nastro verde-rosso-verde ispirato al sottopancia della sella sono attualmente sinonimo di un cognome solo, nonostante il Gruppo sia ormai diventato una divisione poli-marca.

06_horsebit_IMG_0388Il percorso imprenditoriale è segnato da alcune tappe strategiche a cominciare quel 1953 quando, alla morte di Guccio, i quattro figli Aldo, Rodolfo, Vasco e Ugo acquisiscono l’attività di famiglia già proiettata verso una crescente espansione internazionale. Neglianni ‘60 il mocassino col morsetto entra nella collezione permanente del Metropolitan Museum of Art di New York, Grace Kelly scende dalle scalette degli aerei con i capelli raccolti nel foulard Flora, appositamente disegnato per lei, e Peter Sellers ripone la sceneggiatura del film in corso nella sua tracolla Hobo… Durante gli anni ‘70 la produzione si diversifica, fino a quando nell’ 82 l’azienda diventa una società per azioni, con a capo il figlio di Rodolfo, Maurizio, che mantiene il 50% delle quote per alcuni anni. Nel 1990 però il pacchetto viene ceduto all’Investcorp e scompare così l’ultimo dei Gucci dalle fila degli azionisti.

Tuttavia tradizione e innovazione continuano a essere i dettami di un brand vincente, in grado di reinventarsi etomford sorprendere per superare anche momenti piuttosto critici. Così come negli anni dell’autarchia Guccio Gucci aveva intuito la necessità di sostituire la costosissima pelle con dei materiali alternativi, (alcuni articoli di quel periodo, come la borsa bambù, sono ancora in vendita nelle boutique precisi identici al prototipo di allora), allo stesso modo all’inizio degli anni ‘90 Tom Ford, nominato direttore creativo della maison, riesce a infondere nuova linfa grazie a un’audace svolta stilistica, provocatoria e raffinata allo stesso tempo: tacchi a spillo, abiti in jersey di seta con inserti a vista e dettagli in metallo. Nel 1999 la Gucci stringe un’ alleanza finanziaria con Pinault Printemps Redout, trasformandosi da azienda mono-marca a gruppo multi-marca. Nel 2005 Mark Lee, nel ruolo di amministratore delegato e la brillante Frida Giannini, che succede a Ford nella direzione creativa, guidano i passi da gigante dell’azienda, attraverso conferme e nuove conquiste. Le borse in Pelle Guccissima, con il logo stampato a caldo, continuano a testimoniare il successo di una doppia G che si ripete ostinata e impeccabile da quasi novant’anni, forte di un sex-appeal grintoso e contemporaneo. E questo grazie all’intuito della Giannini che ha saputo ritrovare nel classico il segreto dell’ultimo grido. E’ recentemente uscito anche in Italia “La saga dei Gucci”, il libro di Sara Gay Forden già bestseller in America che ripercorre i fatti e i retroscena della storia eccezionale della famiglia Gucci.

 

Gucci, un museo di tradizione ed esperienza
Affacciato su piazza della Signoria, nel trecentesco Palazzo di Mercanzia, è stato recentemente aperto il Gucci Museo, un luogo di bellezza e celebrazione del celebre marchio fiorentino.interno_museo_gucciLa storia di Gucci è cominciata 90 anni fa a Firenze, ed è diventata in tutto il modo un simbolo di gusto, stile, qualità. Il museo fiorentino è quindi un luogo dove si celebra un’esperienza di successo, si ammirano i modelli che hanno fatto la storia del marchio, si fa un’esperienza di stile. Non manca evidentemente, all’interno dello spazio espositivo, un Icon store dove acquistare gli oggetti più emblematici di Gucci, dal mocassino con il morsetto, al foulard Flora, alla borsa New Jackie.

Il Museo si sviluppa su tre piani, al piano terra si può trovare l’esposizione permanente con la grande sala Viaggio, dedicata alla valigeria e agli accessori, con articoli creati per il jet-set internazionale, che con il suo glamour ha contribuito al successo internazionale del marchio durante gli anni’50, ’60 e ’70. Il fondatore Guccio Gucci aveva infatti avuto un’esperienza lavorativa come portiere all’Hotel Savoy di Londra, e a quella si ispirò per creare le prime collezioni di valigeria.

Il mondo Gucci e le sue icone si possono ammirare al primo piano, qui si trovano Mondo Flora, l’intramontabile motivo che nel tempo è stato declinato in molteplici interpretazioni e stilizzazioni, la sala Borse, percorso di design ed eccellenza artigianale che ricorda i modelli storici, divenuti veri e propri oggetti di culto.

Il percorso del primo piano prosegue con Sera, sezione dedicata ai favolosi abiti da sera e con la sala Preziosi, dove sono esposte clutch uniche e oggetti di valore.

Il primo piano è anche spazio dedicato alle mostre e alle istallazioni di artisti contemporanei,  selezionate in collaborazione con la Fondazione Pinault.

L’esposizione permanente continua al secondo piano, con la Logomania, spazio che ripercorre l’evoluzione del monogramma della doppia G, tracciando una storia nella storia il cui protagonista è l’intramontabile segno grafico divenuto emblema del made in Italy. Infine, i temi Lifestyle e Sport completano il viaggio all’interno del museo, con un omaggio ai simboli e ai prodotti iconici del marchio ispirati ai mondi dello sport e del tempo libero.

letto su FIRENZE-TURISMO

 

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